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Sangue Misto - Sxm (30Th Anniversary) (Green Marble Vinyl) (2 Lp)

Sangue Misto - Sxm (30Th Anniversary) (Green Marble Vinyl) (2 Lp)
Cod. 5021732481948
Categorie:
Vinile » Vinile 33 giri » 180 gr
Vinile » Vinile 33 giri » 2 Vinyl

Marca:

Che cosa rende SxM il disco perfetto della golden age del rap italiano? Difficile dirlo con certezza, ma di sicuro sono tanti i fattori che concorrono. Per esempio il talento indiscusso di Neffa, Deda e Gruff, in più il percorso artistico di ognuno di loro, il vissuto individuale che porta nel collettivo un uleriore valore aggiunto sia di immaginario che di sonoro. SxM arriva in un momento in cui riesce a operare una sintesi tra le tematiche del rap delle Posse, da cui anche i Sangue Misto provengono, e il mondo più ampio dell'hip hop.

“Nel disco c'è un equilibrio perfetto tra la sensibilità a temi di attualità sociale e la celebrazione dello sballo da THC, inteso più che altro come via di fuga di fronte a certi problemi, un'isola felice per staccare dai giochi dei poteri forti, della politica e della malavita organizzata” Luca Gricinella

Si collocano nel conflitto sociale ma alleviano la rabbia con la rilassatezza del “fumo” e della musica, un po' sulla lezione di Bob Marley, senza però mai rinunciare alla chiarezza e alla collocazione fuori dal sistema, “è SangueMisto e non rispetta piu' il confine/Viene da dove era stato cacciato fuori come un cane”, come più volte scorre nel testo de Lo Straniero, probabilmente il testo e il brano sintesi dei Sangue Misto, con il ritornello cult “e la mia posizione è di straniero nella mia nazione” e passaggi testuali figli dell'approccio delle Posse:

“Quando lo sbirro mi dà i pugni nella faccia/Per me lo stato è solo stato di minaccia
Quando vedo il tunisino all′angolo che spaccia/La nera presi a schiaffi del magnaccia
Io so che è tutto made in Italy perciò/Non chiedermi se canto Forza Italia o no”

E ancora

“è allarme rosso per le strade, non sei più al sicuro/Tu stavi chiuso in casa ed è crollato il muro
Quindi adesso è tutto pronto per lo scontro/Con chi viene da fuori e non ci sta piu' dentro
Quello che mi han dato da quando sono nato l′ho pagato/E ho visto ogni due anni una strage di stato
E' un rompicapo, ma dubbi sui mandanti non ne ho/Sono lo straniero questo è quel che so”
Nel brano Cani Sciolti, si chiarisce d'entrata un altro punto fermo del movimento hip hop delle origini, il rifiuto dell'eroina:
“Vengo da una zona dove l′aria non è buona/Fumo la mia porra non mi pungo con la spada”

Come anche nell'inno alla legalizzazione La Porra, “Compro la mia stecca, non mi compro mai la busta”, e in Fattanza Blu, “Fumo porre ma non faccio sniff”.

I Sangue Misto non rincorrono sonorità esistenti, ma sperimentano, “giocano” e inventano. Campionano suoni famosi, ne creano altri e ci intervengono su con maestria e originalità. Prendono con naturalezza, conoscendolo e parlandolo quotidianamente, uno slang bolognese particolare, nuovo, parlato nei loro ambienti, e lo portano nelle canzoni, creando così un solido ponte e una familiarità immediata con tanti loro coetanei, “Con la mia ballotta fumo porra in quantità”.


Neffa, Deda
Nell'ambiente, che Neffa e Deda fossero a lavoro su un disco, e che a loro si fosse unito Gruff, si sapeva, per questo le attese e le aspettative erano molto forti. Come tutti i dischi di culto ha bisogno di sedimentare. Col passar del tempo diventa sempre più un riferimento anche per la nuova leva di rapper che renderà omaggio a quelle tracce in vari modi.

Il perfetto disco hip hop che il trio realizza, oltre che mescolare sonorità jazz e funk, crea atmosfere cupe, acide, a tratti dark, si avvale di influenze rock, della psichedelia (Fattanza Blu è un rappare lento, acido e psichedelico non per tutti), insomma fa capolino finanche il background hardcore dei centri sociali di Neffa e Deda. Passato che condividono anche con Speaker Dee Mo', già componente dell'Isola Posse All Stars e attivista dell'Isola Nel Kantiere, che realizza le grafiche del disco, con diversi richiami hardcore, seppure in pieno stile hip hop.

“Il disegno in copertina e l'artwork sono di Dee Mo': anche lui ha un passato nella scena punk harcore e la sua passione per hip hop è cresciuta soprattutto praticando l'arte del writing. Sotto lo stemma centrale che raffigura le iniziali SM incastrate l'una nell'altra, Dee Mo' disegna due musi speculari di altrettanti cani dai denti aguzzi e l'unione di questi forma una serratura. Di fianco allo stemma, invece, salgono due colonne di fumo, che escono a destra da un ciloom e a sinistra da un microfono. In mezzo a questi, alla base dello stemma, infine, campeggia un libro aperto. Un artwork che fa riferimento alla natura e ai contenuti del disco.” Luca Gricinella

Un chiaro riferimento all'hardcore punk è anche nel titolo SxM.

“Il titolo oltre a riprendere le iniziali del nome del gruppo, ha una X che richiama le origini punk hardcore di Deda e Neffa: negli anni Ottanta, infatti, in questa scena, c'è l'usanza di scrivere il nome delle città con le iniziali, e in mezzo le lettere HC divise dalla X. Fino a pochi anni prima Deda e Neffa frequentano attivamente la scena punk hc suonando in vari gruppi e quell'esperienza, con relativo immaginario, per loro è ancora fondamentale. Il titolo, dunque, è un riconoscimento, un omaggio alla precedente passione.” Luca Gricinella

Ma d'altra parte a ricordarlo è lo stesso Deda:

“Sia io che Neffa venivamo dal mondo del punk hardcore e dei centri sociali. Entrambi avevamo ascoltato un sacco di rock, di psichedelica e di punk. Nel disco queste influenze si sentono tutte, anche se ovviamente in quel momento a noi interessava fare la cosa più hip-hop della storia. Riguardo ai testi, scrivere in quel modo, usando il proprio slang, è una cosa che già si faceva. Usavamo i nostri modi di dire di tutti i giorni, un misto di slang bolognese e altro. Nel disco poi ci sono tutta una serie di dettagli, penso agli skit, le telefonate registrate, gli ospiti che fanno le intro, ma anche i temi che ritornano nel logo. Alla fine in un certo senso è un concept album.”



A tenere in vita la scena rap dopo il suo culmine di metà anni Novanta, è certamente Fritz da Cat. Con le sue produzioni e i suoi dischi diventa un riferimento per rapper più giovani e una garanzia per chiunque voglia fare un buon disco rap. In qualche modo l'esordio di Fritz Da Cat del 1998 e il suo bello e importante secondo disco, Novecinquanta, dell'anno seguente, considerato, a suo modo un album culto della scena, sono l'ultimo splendente colpo di coda di quella scena anni Novanta. In questi due dischi sono presenti facce note e nuovi “ambasciatori” del rap tra cui Bassi Maestro, Turi & Compari, DJ Gruff, Maury B, DJ Lugi, Yoshi, Piotta, Cricca Dei Balordi, Kaos, Neffa, Inoki e Joe Cassano, Deda, Fabri Fibra, Sean e Lord Bean.

Nella seconda metà dei Novanta il rap vive anche una ribalta mainstream con gli esordi di Jovanotti, che all'inizio in tv ha una funzione importante di divulgatore dell'hip hop americano, ed anche con gruppi come Sottotono di Tormento e soprattutto gli Articolo 31 di J Ax. A Radio Dee Jay il conduttore Albertino, dedica molto spazio al rap ormai in ascesa, con programmi quotidiani.

Al volgere del decennio, la scena rap, pian piano pare sgretolarsi, non c'è più quella compattezza e varietà che l'aveva caratterizzata inizialmente, anche nelle differenze.

Nell'underground, negli ambienti hip hop, però c'è ancora chi è in attesa del secondo disco dei Sangue Misto. I tre ci provano andando in Salento per registrarlo, ma senza risultati concreti. Neffa. Deda e Gruff, cominciano a dedicarsi a progetti diversi, pensando di accantonare per un po' quel bis tanto atteso. Al momento quel disco non è ancora arrivato e pare impossibile che possa ormai accadere.

Neffa, con la presenza di Deda, esce con due dischi a suo nome, “Neffa e i Messaggeri della Dopa” è il primo, in cui spicca la perla “Aspettando il sole”, a due voci con Giuliano Palma, e continua col secondo album “107 elementi”, con le prime aperture soul/pop, sempre di una qualità impareggiabile. Con l'ep Chicopisco, realizzato con Fritz da Cat, Neffa saluta il mondo del rap. Deda si unisce a Kaos One e Sean, formando i Melma & Merda e Gruff caccia “Zerostress” e “O tutto o niente”, rimanendo entrambi nel circuito underground, a differenza di Neffa che prima di congedarsi per approdare ad altri generi musicali, (prevalentemente soul e pop), alza il telefono e propone delle sue basi, per un disco hip hop che ormai non inciderà più, a un giovane rapper che ne è incredulo ed entusiasta. Nasce così l'album Turbe Giovanili di Fabri Fibra, ma questa nuova stagione del rap che inizia con quella telefonata, è un'altra storia.

“Neffa un giorno mi telefonò per dirmi che aveva recuperato delle basi dal suo vecchio hard disk. Questo album è dedicato a tutti i turbati distratti che insistono a credere in questa scena che ancora continua a darci energia.” Fabri Fibra

“Ecco i guaglioni con i nervi a pezzi
E scoppiano scazzi, e i miei fratelli sono pazzi
Meglio tener la porta chiusa
Sta per scoppiare un gran casino nella casa
E uno dopo l'altro i miei fratelli se ne vanno via
A compimento di una strana profezia
Mi ritrovo qui, nelle orecchie l'eco di quei suoni
Deda e Dj Gruff, sono i miei guaglioni” – Piglia Male – SxM

Prezzo: 39,90 (iva compresa)

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